martedì 17 aprile 2012

I fili di Arianna, le passamanerie, i bottoni e tanta fantasia • Prima parte

Carta da parati, pizzi, bulloni, guarnizioni, passamanerie, fiocchi, cordoni, nastri e tanto vinavil. 

I ritratti di Wallpeople sono fatti proprio così e assemblati con la tecnica del collage e tanta tanta ironia. Storie da Urano ospita i ritratti di Arianna Coltorti, art director e mamma di due splendidi bimbi, che qui ci racconta di Wallpeople, il suo piano B.


SDU: Ciao Arianna e benvenuta su Storie da Urano, sei art director e artista, a parte la radice etimologica ingannevole di queste due parole, cosa accomuna un lavoro ormai super tecnologico (il primo) e la creazione di ritratti con la tecnica del collage ad alto tasso di Vinavil? 


R: Fare l’art director ha contribuito a sviluppare la mia sensibilità visiva. Ho un ricchissimo archivio digitale di pattern, stampe e background che arricchisco da anni. Appena posso navigo in internet, fonte inesauribile di spunti.


SDU: Da dove nasce l’esigenza di voler fare qualcosa di così diverso dal tuo lavoro di tutti i giorni? 
R: Ho sempre avuto l’esigenza di “sporcarmi le mani”. Fin da piccola, quando vedevo un oggetto che mi piaceva, nei limiti del possibile cercavo di riprodurlo, reinterpretandolo a mio modo. Dalle 9 alle 16 sono al computer. Dalle 16 a mezzanotte mi cimento col Vinavil.


SDU: I tuoi ritratti sembrano usciti da un mondo fantastico nel quale vorremmo perderci… hanno un non so che di pacifico. Sembra quasi che tu ti rilassi mentre li crei. 


R: Il fatto che i miei ritratti a prima vista paiano “naïf” probabilmente è dovuto al fatto che sono alla costante ricerca della semplicità. Mi rilasso molto fantasticando sul carattere dei miei personaggi e su quello che posso dire di loro con pochi tratti.




SDU: Usi materiali non convenzionali e assolutamente inusuali per creare i tuoi ritratti, c’è molta materia “pesante” ma allo stesso tempo riesci a dare un carattere leggero ai tuoi ritratti, come ti è venuta l’idea di usare questo genere di collage?  
R: Ho un armadio che strabocca di tessuti, carte, bottoni e materiali vari. Sono come uno scoiattolo, non butto via niente, perché tutto può servire. Erano anni che pensavo a come utilizzare tutto quel materiale e poi, durante la maternità… l’illuminazione.



SDU: Come lavori, su commissione? 






R: Lavoro anche su commissione. Chi vuole un ritratto mi manda una foto frontale e soprattutto una descrizione del personaggio in modo che ne possa cogliere l’essenza. Tieni presente che spesso non conosco le persone che ritraggo quindi la “somiglianza” dipende dalla mia interpretazione della descrizione che mi viene fornita cui aggiungo una buona dose di immaginazione. E poi c’è forse una mia predisposizione a ricercare negli amici i tratti distintivi per crearne dei characters.



// Fine prima parte.

Tutte le immagini di questo post sono di Wallpeople.

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