venerdì 26 ottobre 2012

Le idee nascono da sole, o su The Breakfast Review • 2° parte


Le buone idee per colazione e pranzo di trovano su The Breakfast Review. Che è l'idea di un gruppo di amici che è diventata progetto. E che continuano a "testare" le colazioni per noi. 





SDU: Avete mai ricevuto delle lamentele o delle “errata corrige”, o meglio ancora, qualche grazie da parte dei locali recensiti? 
R: Ne abbiamo ricevute alcune dai titolari dei locali, che iniziano ad essere molto attenti a quello che si dice in rete. Un paio di errata corrige di cose di poco conto (giorni di apertura ecc) e alcuni ringraziamenti, sentiti soprattutto perché le recensioni sono tutte molto sincere e fatte in incognito. 
Ogni tanto riceviamo anche richieste da parte di responsabili marketing di grosse catene che ci chiedono di passare a provare un locale o di poter avere una recensione a pagamento. Vorrei chiarire che tutti i locali di cui parliamo sono testati personalmente e non su richiesta, per non rischiare di perdere una credibilità che stiamo cercando di conquistarci a fatica, non essendo noi “nessuno” nel settore food. Abbiamo ovviamente previsto la possibilità di pubblicità sul nostro sito, ma non da parte degli esercenti proprio per evitare conflitti di interesse.

• California Bakery, Milano
SDU: È molto interessante la vostra campagna no-banner, che sposo in toto essendo - come voi - del settore, venite considerati solo degli snob esteti o le aziende incominciano a recepire il messaggio?
R: In realtà noi non abbiamo banner sul nostro sito per due motivi principali. Il primo, come dicevi tu, è puramente estetico: nel momento in cui inserisci un tag ADV sul sito, non sempre hai la possibilità di controllare il tipo di banner erogato e inoltre i formati tabellari costringono ad avere un layout che è sottoposto a vincoli e dimensioni ben precisi. 
Il secondo motivo sono i nostri numeri: i banner in genere vengono venduti a impression e questo vuol dire che per essere appetibile un sito deve erogare centinaia di migliaia di pagine, cosa che non è il nostro caso. 

• Boulangerie Rifrullo, Firenze
Noi ci rivogliamo a una nicchia molto piccola di super appassionati, quindi dal nostro punto di vista ha più senso realizzare progetti ad hoc che non siano puramente pubblicitari ma che siano anche un servizio per l’utente. In quest’ottica le agenzie di digital PR sono abbastanza avanti e con alcune stiamo portando avanti dei progetti speciali, che speriamo vedano presto la luce, anche se le aziende nell’ultimo hanno molto ridotto i budget a disposizione di questo tipo di cose.

• Su TBR c'è anche una sezione dedicata ai libri! Di cucina, ovviamente.
SDU: The Breakfast Review è concepita come una rivista, avete in mente ulteriori sviluppi per il futuro? (non so, Lunch Review, Dinner Review…)

R: Il concept iniziale di TBR era un magazine per iPad ma per molte ragioni siamo partiti dal sito, il cui fulcro sono le colazioni. Pian piano abbiamo aggiunto qualche intervista, le guest foodblogger, una sezione di wallpaper disegnati da vari illustratori, un wall di foto che arrivano da Instagram e poi naturalmente la pagina Facebook e un account Twitter. Da pochissimo, poi, abbiamo fatto uscire l’applicazione, inizialmente solo web app e adesso disponibile anche su App Store. 


• L'App di TBR

Rispetto al sito ha in più una parte di servizi: in primis la geolocalizzazione che permette di trovare le nostre recensioni in un raggio di 0,5km, 1km e 3km, poi la lista dei locali preferiti e infine la possibilità di votare il locale e di andare a influenzare in parte il nostro giudizio. Le idee sono tante, purtroppo il tempo per svilupparle è poco e siamo solo in due.

• I cornetti, la brioche per i milanesi, di Ottimomassimo, Milano. Vi è venuta fame?
Ovviamente il modello di TBR è scalabile, si può farne qualunque cosa, anche se ne andrebbe un po’ della sua particolarità. Nel settore food sta avendo un senso stringere il target di una cosa così tanto main stream, ma non siamo sicuri che avrebbe altrettanto senso replicare su altri argomenti. Questo pensiero ci accompagna di continuo, di fatto vale dal piccolo al grande. Le nostre recensioni, ad esempio, cercano di essere qualche cosa di più della lista di ciò che abbiamo consumato nel tale bar, quello è un racconto che ciascuno di noi sarebbe capace di fare ed è il motivo per cui riteniamo che non sarebbe interessante, preferendo una “narrazione” un pochino diversa, più divertente, più pop. Lo stesso vale per i progetti futuri, copiare e declinare TBR in altri campi è più semplice che pazientare e vedere se piano piano nasce qualche cosa di interessante. Anticiperei questo: “adoriamo i bagni”. Qualunque tipo, ovunque :-)


Grazie Laura e Simone ;-)


Leggi la prima parte dell'intervista •

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